Chiesa di Piedigrotta a Pizzo

La Chiesa di Piedigrotta a Pizzo è un luogo di straordinaria importanza storica e leggendaria che rappresenta un vero e proprio unicum. La sua storia è intrecciata con la leggenda di un naufragio avvenuto nel 17° secolo, quando un veliero con equipaggio napoletano fu colto da una violenta tempesta al largo delle coste di Pizzo.

I marinai, radunatisi nella cabina del Capitano dove era custodito il quadro della Madonna di Piedigrotta, iniziarono a pregare, facendo voto alla Vergine di erigere una cappella in suo onore se fossero stati salvati. Nonostante il naufragio e le avversità, i marinai sopravvissero, raggiungendo la riva a nuoto insieme al quadro della Madonna di Piedigrotta e alla campana di bordo datata 1632.

Decisi a mantenere la promessa fatta, i marinai iniziarono a scavare una piccola cappella nella roccia e vi collocarono la sacra immagine. Nonostante le tempeste e le maree che spesso minacciavano di portare via il quadro, esso fu sempre ritrovato nel luogo in cui il veliero si era schiantato contro gli scogli.

Nel 1880, Angelo Barone, un artista locale, decise di dedicare la sua vita a questo luogo sacro. Giorno dopo giorno, ingrandì la grotta e creò altre due laterali, riempiendole di statue che rappresentavano la vita di Gesù e dei Santi. La sua dedizione e il suo lavoro furono continuati da suo figlio Alfonso, che contribuì a definire l’aspetto attuale della chiesa, scolpendo statue, affreschi e bassorilievi.

Tuttavia, agli inizi degli anni ’60, la Chiesa di Piedigrotta subì atti vandalici che causarono danni alle statue. Fortunatamente, Giorgio Barone, un nipote di Angelo e Alfonso, rinomato scultore e residente in Canada, decise di tornare a Pizzo per restaurare la chiesa. Lavorò intensamente per diversi mesi e riuscì a restituire a questo capolavoro la sua antica bellezza.

Il restauro fu completato nel 1968 e ricevette il riconoscimento ufficiale l’anno successivo. Oggi, la Chiesa di Piedigrotta a Pizzo è un luogo di grande valore storico e religioso, oltre che una testimonianza dell’arte e della devozione dei suoi custodi nel corso dei secoli.